MiniVolley, Sitting Volley e Julio Velasco a "Vivere senza alibi"

\'\'A volte la pallavolo non è fatta di un vincitore e di uno sconfitto, ma di tutti vincitori. A volte lo sport non è fatto di competizione, ma di voglia di giocare e voglia di stare insieme. A volte tirare una rete che divide il campo in due non significa alzare un muro che separa due culture, ma ritrovarsi insieme per condividere un momento di gioia.
Tutto questo è stato “Vivere senza alibi” che si è svolto nella giornata di sabato 21 marzo al PalaMarchetti di CastelGuelfo. Una giornata che, oltre a sancire l’inizio di una nuova primavera, ha anche dato il suo contributo di trampolino di lancio ad una nuova disciplina rivolta a tutti, abili e senza alibi.
E così insieme ai tanti ragazzi provenienti dalle diverse realtà del bolognese (Imola, Castl Guelfo, Altedo, Molinella, Bubano) che, suddivisi in 14 squadre di Supervolley (4 contro 4) e 10 di Palla Rilanciata (3 contro 3), si sono confrontate anche tre squadre di Sitting Volley: Csi Clai Solovolley, Villa Fontana e Cesenatico.
Alla fine chi ha vinto? Tutti. Bambini e ragazzi, abili e inabili, allenatori e dirigenti, genitori e pubblico.
Una giornata che è stata caratterizzata da una cerimonia di premiazione che ha avuto in un ospite d’onore come Julio Velasco, un ricamo di storia e di prestigio.
La “storia” perché, senza voler svelare l’età dell’ospite, tutta l’Italia intera dovrà per sempre ringraziare colui che ha trasformato la pallavolo da sport minore a disciplina con milioni di appassionati, catturando il grande pubblico (quello che conosce solo la parola “calcio” per intendersi). Ha portato l’Italia sul tetto del mondo, le ha fatto vincere tutto quello che si poteva vincere, con l’unica ancora amara eccezione dell’oro olimpico. Ha insegnato a tutti come si fa a vincere e come si fa ad accettare le sconfitte. E’ dopo aver insegnato pallavolo al nostro popolo italico, è andato a ripetersi in un paese che sembra capace solo di fare guerra e sparare, come l’Iran, vincendo due campionati asiatici, ma soprattutto lasciando una preziosissima eredità che ha elevato la nazionale iraniana tra le più forti del mondo. Adesso è tornato a casa, nella sua Argentina, e c’è da credere che presto anche dalla sua terra natale sorgerà una nuova “Generazione di fenomeni”.
Ma a Castel Guelfo, Velasco è venuto a dare la sua testimonianza di filosofo, prima che di allenatore vincente, per premiare i ragazzi delle squadre di Sitting Volley e per trasmettere il valore che questa disciplina porta nel suo DNA: “Mi fa sempre piacere vedere bambine e bambini del minivolley. Ma la cosa nuova di oggi è la presenza del SittingVolley. Quando si parla di pallavolo si parla sempre di campioni, ma lo sport è soprattutto gioco per divertirsi e stare insieme. Poi se qualcuno diventa un campione, va bene, ma la cosa bella è vedere tanti bambini che giocano a pallavolo. Il SittingVolley è oggi un modo diverso di stare insieme, di giocare a pallavolo, è un\’attività che ha poco visibilità, come invece ha la pallavolo come la conosciamo.”
Medaglie, premi e riconoscimenti per tutti e da domani, di nuovo tutti in palestra per riprendere a giocare e a divertirsi, in attesa di trovare un campione o un uomo di grande valore tecnico, ma anche umano come Julio Velasco.