"Funzioni esecutive e ruolo nella pallavolo"

"Funzioni esecutive e ruolo nella pallavolo"

Dopo aver presentato il progetto Che genere di partecipazione sportiva, è il momento di presentare il secondo progetto universitario a cui la società di Csi Clai ha deciso di aderire nell’ambito degli studi della psicologia integrata nella disciplina della pallavolo.

Anche per questo secondo progetto, l’Università di riferimento è L’Università di Modena e Reggio Emilia insieme all’Università di Verona. Il titolo di questa seconda attività è “Funzioni Esecutive e ruolo nella pallavolo” portata avanti dalla Dott.ssa Elisa Bisagno e dalla prof. Francesca Vitali.

Il lavoro ha riguardato sia la prima squadra, intervistata durante gli ultimi impegni della regular season di Serie B1, sia la seconda squadra della società, e cioè Studio Montevecchi mentre era in attesa di poter iniziare il proprio cammino in Coppa Italia di Serie D.

È ancora da Dott.ssa Bisagno a descrivere il contenuto di questi studi:

”Si tratta di lavori di ricerca, ma che ci devono aiutare a perseguire cambiamenti sociali. Gli studi si compongono ovviamente in una prima fase di raccolta dati, e di una fase successiva in cui, analizzando i dati raccolti, si possono identificare azioni volte ad ottenere miglioramenti non solo a livello sportivo, ma anche con l’intento più ambizioso di usare lo sport come veicolo di cambiamento sociale e promozione del benessere nella quotidianità. Lo sport può operare un cambiamento sociale, la scienza può essere lo strumento per realizzarlo.

Proviamo a tracciare un profilo del progetto Funzioni esecutive e ruolo nella pallavolo

“Con questo progetto ci si pone l’obiettivo di capire quali sono le abilità cognitive fondamentali per ciascun ruolo nella pallavolo, dal cui risultato vorremmo poter determinare allenamenti mentali specifici per il ruolo. Per fare questo ci siamo rivolti alle varie sedi regionali Fipav che ci hanno messo in contatto con le società tra cui Csi Clai. Abbiamo raccolto un campione di circa 20 società, distribuite sul territorio del centro-nord Italia, che hanno risposto favorevolmente alla nostra richiesta di collaborazione. La raccolta dei dati riguarda ragazze e ragazzi tra i 16 ed i 21 anni per un totale di circa 200 giocatori (100 femmine e 100 maschi). A queste società aggiungeremo anche le nazionali giovanili femminile e maschile grazie al supporto che i rispettivi Staff tecnici del progetto Casa Italia hanno dato a questo studio. Questa ricerca è prova di una nuova forma di cultura sportiva che prende molto seriamente in considerazione anche l’aspetto psicologico e mentale dello sport. Questo, a nostro parere, permetterà di costruire un approccio allo sport di maggiore qualità. Con il miglioramento dell’atleta grazie all’allenamento mentale, puntiamo a costruire una cultura che guarda all’atleta nella sua complessità.”