Vanilla Sky

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Garlasco: serata nera nella bassa pavese per una Csi Clai contratta che fin dalle prima battute manifesta evidenti difficoltà soprattutto in attacco contro un avversario probabilmente più abbordabile rispetto all’andata ma molto più convinto nella fase muro difesa.

Tutti gli attaccanti imolesi faticano a trovare la quadra e complessivamente la Csi Clai regala 33 punti (19 errori in attacco e 14 murate subite) in 3 set alle avversarie del Volley 2001. Brutta prestazione soprattutto sul piano dell’atteggiamento con la squadra di coach Ghiselli che manca di carattere, consapevolezza e forza mentale, aspetti che hanno caratterizzato tutte le vittorie maturate quest’anno poiché nessuna ottenuta senza dover lottare.

Volley 2001 si presenta in campo con il neo acquisto Sgherza che viene immediatamente bersagliato dal servizio imolese e, manifestando evidenti difficoltà in ricezione su qualsiasi tipo di servizio fuori dalla figura, lascia presto il campo in favore di Cortellazzo che pur senza brillare riesce a far meglio ed è così che, in una serata surreale della Csi Clai, ai 4 attaccanti esterni di Volley 2001 basta un irrisorio 18/105 in attacco (quel che è peggio 4/105 in efficienza) per chiudere la partita in 3 set. Vince con merito un Volley 2001 probabilmente meno in forma rispetto alla gara di andata ma senza dubbio più convinto di voler portare a casa la partita con ogni mezzo.

Magrissima consolazione, che non può e non vuole essere in nessun modo un alibi, è il sabato di risultati impronosticabili verificatosi su tutti gli altri campi del girone D dove tutte le squadre in lotta per la retrocessione hanno conquistato punti a discapito delle prime della classe accorciando di fatto la classifica confermando l’impressione che ci si trovi di fronte, senza più dubbio alcuno, ad una nuova stagione dove tutte le squadre ripartono “a pari punti” ma con in dote il tesoretto delle prime 10 giornate. In questa seconda metà di stagione, dove ci sarà ben poco di certo, la Csi Clai di Fabio Ghiselli deve guardare avanti con un’unica parola d’ordine: adattabilità.