Torrefazione Caffè Gourmet. Da 20 anni il caffè produce lavoro a Imola

Torrefazione Caffè Gourmet. Da 20 anni il caffè produce lavoro a Imola

Quando si dice caffè si pensa al Brasile se ci piace varcare i confini nazionali, oppure a Napoli se si preferisce restare dentro gli italici contorni. Ma il caffè è un bene che travalica tutti i confini nazionali e porta piacere ai palati di tutto il mondo.

A Imola il caffè non è solo un bene di consumo, ma anche una fonte di lavoro e di reddito per Torrefazione Caffè Gourmet, azienda che quasi 20 anni opera nel settore forte di un’esperienza di quasi 50 anni dei suoi fondatori.

Carlo Alberto Asioli rappresenta il futuro di questa bella realtà originaria di Imola.

“La nostra è una piccola azienda a conduzione familiare. Siamo presenti dal 2001 per iniziativa dei miei genitori che fin dal 1973 operavano nel settore del caffè. Sono quindi cresciuto tra i profumi e gli aromi del caffè e da sempre ne sono stato affascinato. Mi sono laureato in economia e management, poi ho iniziato un master in Economia e Scienze del Caffè, che purtroppo a causa del Covid ho dovuto interrompere.

La nostra azienda, oltre a noi di famiglia, può contare su 10 dipendenti. Il 30% nostro fatturato lo dobbiamo alle commesse con l’estero, e lavoriamo molto per conto terzi. In ogni caso il nostro fatturato si divide in tre settori: Horeca (Settore Hotel, Bar e Ristoranti); Privato (Cialde e Capsule ad uso domestico); Vending (Distributori automatici).

Il nostro punto di forza è sempre stata la grande varietà di prodotti e la nostra versatilità nel seguire le esigenze dei clienti. I clienti non sono tutti uguali. Il modo di percepire il caffè nelle diverse zone del mondo non è lo stesso per tutti. Un cliente italiano ha esigenze e richieste diverse da quelle di un cliente del nord Europa, e noi prepariamo miscele customizzate per i nostri clienti, cercando di accontentare i diversi gusti in base alla loro collocazione geografica.”

Qual è il vostro rapporto con lo sport e come siete entrati in contatto con la realtà di Csi Clai?

“Siamo stati noi a muovere il primo passo per diventare sponsor di Csi Clai Imola perché riteniamo che sia una delle realtà locali meglio organizzate e più attive sul territorio. È una società che lavora molto con il settore giovanile ed il nostro obiettivo è quello di arrivare alle famiglie delle ragazze.

È una sponsorizzazione molto giovane. Tramite il passaparola con altre aziende locali, abbiamo deciso di prendere contatto con Csi Clai durante il primo lockdown.”

Lockdown è per tutti sinonimo di crisi e di problemi. La vostra azienda come ha affrontato questo difficile momento?

“La prima ondata ha comportato un inevitabile calo del fatturato. All’inizio abbiamo ci siamo sostenuti grazie al nostro lavoro con l’estero, dove la crisi è arrivata dopo rispetto all’Italia. Poi anche l’estero si è fermato, le persone non potevano uscire per prendere un caffè, ed allora abbiamo potenziato la vendita di cialde e capsule per i privati. La nostra produzione non si è mai interrotta e l’azienda non ha mai smesso di operare. I nostri dipendenti hanno fatto un paio di settimane di cassa integrazione nel periodo più difficile, ma poi abbiamo ripreso a lavorare a pieno ritmo.”

Nel corso degli anni avete affrontato altre esperienze di sponsorizzazione nel mondo dello sport locale?“La nostra famiglia è originaria di Massa Lombarda e questo spiega perché le altre esperienze le abbiamo avute con le realtà del posto. In particolare abbiamo ancora in essere un rapporto con la società dell’ASD Massa Lombarda Calcio, mentre in passato abbiamo associato il nostro marchio anche al Circolo Tennis di Massa Lombarda”