Seconda Div: Solovolley Clai - Eliografia Maggiore Spic 2-3

Campionato Seconda Divisione – Girone A
Ventesima giornata
Solovolley Clai – Eliografia Maggiore Spic 2-3 (25-20; 10-25; 26-24; 15-25; 9-15)

Le ragazze di Bernabei conquistano un sudatissimo punto contro la capolista ed escono a testa alta da una bella partita giocata senza risparmio da entrambe le formazioni.
La definizione che pare più calzante è quella di una squadra operaia nella quale ognuno mette il proprio mattoncino per la costruzione di una piccola impresa, e nonostante ogni sfida veda le nostre ragazze in netta minoranza numerica dovuta ad una serie infinita di disavventure, come i greci contro i persiani nella battaglia delle termopili, così le giocatrici del Solovolley Clai affrontano anche questa sfida come tutte le altre del campionato, con orgoglio e determinazione, ottenendo anche in questo caso un buon risultato.

Ci piacerebbe che la cronaca della partita potesse riassumersi in questo invece risulta purtroppo necessaria una postilla che Bernabei tiene ad esprimere con le proprie parole: \”Ho assistito ad una bella partita, coinvolgente, emozionante e giocata a tratti in maniera notevole da entrambe le formazioni ma purtroppo, come spesso accade, qualcuno perde il senso di quello che dovrebbe significare l\’attività sportiva e, senza falsi moralismi o banale retorica, è una cosa che dispiace molto. Le mie ragazze sono testimoni del fatto che mai abbiamo giudicato una partita dal risultato finale, infatti siamo usciti da sconfitte combattute con soddisfazione come da vittorie con prestazioni altalenanti che non ci appagavano a causa di prestazioni sottotono. Così anche in questo caso, pur puntando sempre alla vittoria, usciamo dal campo contenti della prestazione. Quello di cui non siamo contenti è del comportamento degli avversari, giocatrici, allenatori, dirigenti e genitori tutti uniti nella continua contestazione arbitrale, con urla e scenate che accompagnavano ogni tocco delle mie ragazze o ogni decisione arbitrale. So che questo appare il solito sfogo di un allenatore che quindi può avere uno sguardo interessato, ma senza voler apparire un esempio di rettitudine, penso fosse facile giudicare sbagliato ed antisportivo il comportamento degli avversari. Abbiamo fatto continui richiami ad un comportamento più sportivo chiedendo ad arbitri staff e genitori avversari niente di più se non che le mie giocatrici potessero affrontare la partita con tranquillità senza sentirsi aggredite verbalmente ad ogni punto, cosa che in una partita di ogni livello ma soprattutto di seconda divisione non dovrebbe accadere. Tuttavia tutti hanno ignorato le civili richieste fino a creare una tensione sempre più alta che è sfociata addirittura in un dopopartita concitato in cui genitori e staff avversario, si sono scagliati contro le mie giocatrici \”a muso duro\” con fare intimidatorio. Noi non possiamo ritenerci immacolati, ovviamente, ma non penso ci siano giustificazioni per adulti dai 40 ai 60 anni che iniziano e perpetrano atteggiamenti aggressivi contro ragazzine di 18 anni. Chiudo questo sfogo che magari sembra non avere alcuna utilità, ma mi piace pensare che un albero che cade nella foresta lontano da tutti, in fondo faccia rumore e soprattutto tutti insieme pensiamo che sia giusto denunciare certi atteggiamenti, poichè come diceva qualcuno, o sei parte della soluzione, o sei parte del problema. Noi in palestra cerchiamo di migliorare dal lato sportivo e da quello umano, e con tutti i nostri limiti, noi scegliamo di provare ad essere parte della soluzione, e sfido chiunque abbia avuto a che fare con noi, a sostenere il contrario.\”