FORMASPORT: Primo incontro formativo per Dirigenti

\'\'Sabato 18 aprile 2015 al Centro Villa Santa Maria di Tossignano, 18 dirigenti della società sportiva CSI CLAI SOLOVOLLEY asd hanno partecipato a FORMASPORT il primo incontro formativo per dirigenti, accompagnatori e collaboratori, pensato e voluto dal consiglio dell’associazione.
L’introduzione di don Ottorino Rizzi ha focalizzato il significato di volontariato attraverso l’analisi di 5 punti che lo contraddistinguono:

  • reciprocità cioè la capacità di custodire le relazioni tra le persone
  • disponibilità al dono, l’oltre e il di più che diamo e riceviamo dopo avere definito e rispettato giustizia e regole condivise, costruendo fraternità
  • bellezza, cioè riconoscere e curare ogni aspetto della persona con cui hai una relazione
  • beni comuni al servizio dei quali esprimo il massimo della mia capacità perché possa crescere e condividerlo con sempre più persone
  • gratuità che non significa assenza di lucro ma donare il meglio che si ha affinché il servizio prestato sia fatto con stile ma senza pretese.

Don Ottorino ha concluso invitando ad un continuo ricordo delle motivazioni iniziali ma soprattutto ad una attenta ricerca del valore aggiunto che un servizio di volontariato porta inevitabilmente nella vita di ognuno. In buona sostanza non solo gli sportivi devono allenarsi ma è compito di chiunque offre un servizio, dopo la fatica, valutare i progressi e i successi ottenuti.
Il prof. Serafino Rossini ha approfondito questi concetti attraverso una interessante attività fisica con l’obiettivo di sperimentare il senso di adeguatezza e di straordinarietà di ognuno.
La dott.ssa Maria Chiara Campodoni ha sottolineato l’importanza dell’orientamento che la dirigenza di un’associazione sportiva deve dare auspicando società sportive capaci di valorizzare lo sguardo alla persona senza dimenticare le necessità tecniche.
Il prof Rossini e la dott.ssa Campodoni hanno entrambi sottolineato l’importanza della trasmissione della tecnica abbinata al raggiungimento della soddisfazione del sé così come della necessità di migliorare senza confrontarsi per sperimentare appunto il senso di adeguatezza e di straordinarietà.
Ma lo sport è necessariamente confronto, con il proprio limite e con gli altri, e questo diventa sopportabile e governabile quando il vissuto di adeguatezza e straordinarietà sono condivisi anche fuori dal momento sportivo.
Entrambi i relatori hanno invitato a questo allenamento tutti coloro che svolgono un servizio nella società sportiva perché è il modo più vero per recuperare uno sguardo vero sull’altro che sta operando insieme a te.
Cambiare lo sguardo e riuscire finalmente a vedere ognuno come un soggetto straordinario consente di realizzare un’attività di alta qualità, si tratti di uno sportivo, di un dirigente o di un accompagnatore.