Fare la differenza

Fare la differenza

“Ho scelto di fare il medico perché da sempre mi appassiona capire come funzioniamo come esseri umani e sapere che questo possa fare la differenza per qualcuno” – V.B. 37 ANNI

“E certamente sapere che hai una responsabilità verso gli altri, il potere di migliorare la vita.” – S.G. 28 ANNI

“Credo che nonostante tutto sia il valore aggiunto della persona a fare la differenza…è un indole che hai dentro e ti spinge a svolgere il tuo lavoro al meglio, diventato una missione negli ultimi tempi.” – G.V. 36 ANNI

TESTIMONIANZE INTEGRALI:

Ho scritto così spero possa andare, si è rivelato più difficile del previsto: ho scelto di fare il medico perché da sempre mi appassiona capire come “funzioniamo” come esseri umani e sapere che questo possa fare la differenza per qualcuno, prendermene cura, è una spinta nel cercare di dare il meglio. È un lavoro che evolve, bisogna rimanere aggiornati ed è molto stimolante.

Fare la pediatra poi rappresenta il mio sogno perché avere a che fare con i bambini ti permette di entrare nel loro mondo e sia nelle piccole cose che in situazioni difficili sai che potrai lasciare un segno. È una grande responsabilità e io spero nel mio piccolo di far sì che sia positivo, con la consapevolezza che essere impegnati in qualcosa che appassiona è un privilegio.

V.B. 37 ANNI – PEDIATRA

Non avendo esempi da seguire in famiglia per quanto riguarda la carriera sanitaria come sai, ho deciso di iscrivermi a medicina più per sfida, essendo competitivo di mio, e in questa caratteristica lo sport ha avuto un ruolo fondamentale. Quindi volevo vedere se riuscivo a passare un test molto selettivo come è noto. Non avevo alternative convincenti. Forse avrei fatto filosofia altrimenti. Poi una volta che entri non puoi rifiutare, ti senti parte di una élite, in parte a torto. Inizi con lo studio e poi a frequentare i reparti e ti appassioni all’arte. La voglia di aiutare gli altri subentra pian piano, soprattutto quando diventi medico ed inizi a praticare e quindi ad avere responsabilità. E anche a confrontarti con la sofferenza altrui.

Ma non è questo l’unico motore del tutto per quel che mi riguarda. È una commistione di cose, come la sete di sapere, la competizione ancora in parte soprattutto verso sé stessi, l’appartenere a una categoria che ha una storia e ha bisogno di adepti che siano quanto più devoti alla causa, la voglia di migliorarsi percorrendo un tragitto che non ha mai una fine, una materia che ogni giorno scopre cose nuove. E certamente sapere che hai una responsabilità verso gli altri, il potere di migliorare la vita.

S.G. 28 ANNI, MEDICO IN FORMAZIONE SPECIALISTICA IN MEDICINA DI EMERGENZA e URGENZA

La mia passione nasce da un denominatore comune che penso appartenga a tutti i lavoratori che fanno parte delle nostre categorie(farmacisti, infermieri, medici…), ovvero il forte desiderio di essere di aiuto x qualcuno che ha bisogno.

Col passare del tempo mi rendo conto che la mia professione sta diventando sempre più impegnativa: maggiori vincoli burocratici assorbono sempre più tempo, l’eccesso di informazioni divulgate in maniera non corretta ci mettono di fronte ad una realtà lavorativa sempre più difficile da gestire.

Credo che nonostante tutto sia il valore aggiunto della persona a fare la differenza…è un indole che hai dentro e ti spinge a svolgere il tuo lavoro al meglio, diventato una missione negli ultimi tempi.

G.V. 36 ANNI – FARMACISTA – IMOLA