Attività sportiva per i nostri figli

La società Csi Clai ha un nuovo Medico Sociale. E\’ Chiara Suzzi, Chirurgo Pediatra con Diploma Universitario in Ortopedia Pediatrica e Professore associato di Fisiologia all\’Università di Castellon de la Plana in Spagna, e che ci parla dell\’importanza di far praticare ai nostri figli attività sportiva.

Ricomincia la scuola e come ogni anno noi genitori ci chiediamo se davvero valga la pena iscrivere i nostri figli all\’attività sportiva extrascolastica. Ci assilla il dubbio se non stiamo sottoponendo i nostri figli a uno stress eccessivo soprattutto in caso di attività agonistica. Ci preoccupiamo per le montagne di compiti che aumenteranno rispetto all\’anno scorso a caricare i pomeriggi dei nostri sempre meno bambini e sempre più ragazzi. Quando poi sappiamo che in matematica fanno in po\’ fatica, o quando la maestra ci dice che non stanno mai attenti e tendono a essere un po\’ persi, finiamo per scoraggiarci definitivamente.
A parte i casi particolari che evidentemente vanno considerati a parte, proviamo a vedere cosa dice la letteratura scientifica sul tema.
Sisdel e altri del Dipartimento di Scienze Sportive e Biomeccanica del Centro di Ricerca sulla Salute dell\’Infanzia dell\’Università di Odense in Danimarca, hanno recentemente pubblicato nella rivista PLOS/ONE un interessante articolo su uno studio dove hanno messo in relazione l\’attività sportiva e l\’andare a scuola in bicicletta con il livello di attenzione e i risultati scolastici in matematica.
Gli effetti benefici dell\’attività sportiva sulla salute fisica e psicologica hanno ormai raggiunto il grado di evidenza scientifica: fare sport migliora la pressione arteriosa, previene le malattie cardiovascolari e metaboliche, aumenta la densità ossea e l\’autostima di anziani e bambini. Generalmente i lavori scientifici in medicina si concentrano sui problemi dell\’età avanzata, quando appaiono più frequentemente i problemi di salute. Ci sono infatti molti studi che dimostrano per esempio che l\’attività fisica si associa con un miglioramento cognitivo e con un recupero delle capacità mentali negli anziani affetti da demenza. Ma cosa succede coi bambini? Gli farà poi bene tutto questo sport? E dove lo mettiamo il rendimento scolastico? La ricerca scientifica degli ultimi anni sta scoprendo che lo sport determina effetti positivi anche nel sistema nervoso dei bambini nell\’età dello sviluppo. In particolare è stato dimostrato un aumento dell\’attività metabolica della corteccia prefrontale nei bambini piccoli che realizzano attività fisica aerobica, rispetto ai bambini sedentari. Cosa significa questo? A livello della corteccia prefrontale ci sono aree associative implicate nelle funzioni superiori di attenzione e memorizzazione. Una maggiore attività metabolica a questo livello del cervello si associa a una maggiore attività di memorizzazione. I bambini che corrono spesso, hanno ottenuto migliori risultati nei test di memoria che i bambini che corrono poco. I benefici cerebrali dello sport nei bambini non sono solo stati dimostrati nell\’ambito delle capacità mnemoniche, ma hanno dato ottimi risultati anche nel campo dell\’attenzione. I bambini sono infatti stati sottomessi a test di attenzione quali l\’esecuzione di comandi con fattori di distrazione che ne rendono difficile la realizzazione. I ricercatori hanno scoperto che i bambini che fanno sport aerobico rispondono più rapidamente e con maggiore precisione agli stimoli, e che si fanno distrarre meno dai fattori confondenti. In poche parole stanno più attenti. Questa caratteristica dell\’attenzione, conosciuta come \”controllo inibitorio\”, è stata riconosciuta nei bambini in età prescolare come una caratteristica importantissima che predispone ad un\’abilità particolarmente spiccata in matematica e in lettura, suggerendo che questa destrezza nell\’autocontrollo è un fattore predittivo di alte prestazioni scolastiche.
Il lavoro di Sisdel appare particolarmente interessante per due motivi. Da un lato è uno dei pochi rivolti ai ragazzi durante l\’adolescenza ed in particolare compara specificamente il rendimento scolastico in matematica in relazione al grado di attività sportiva, dimostrando un aumento nel livello di attenzione e un miglioramento dei profitti scolastici in matematica progressivamente maggiore rispetto all\’assiduità all\’attività sportiva dei ragazzi. Più ore di sport fanno i ragazzi, migliori risultati in matematica ottengono. D\’altra parte analizza un elemento che non era mai stato studiato prima d\’ora e che a noi imolesi sta molto a cuore: andare a scuola in bicicletta. Tutto il mondo è paese, ed anche in Danimarca si usa molto la bici come mezzo di trasporto oltre che come pratica sportiva. L\’interesse dell\’utilizzo della bicicletta per andare a scuola riveste un\’importanza del tutto particolare nell\’età dello sviluppo in relazione all\’acquisizione di abitudini virtuose di vita che si conserveranno in seguito anche nell\’età adulta. Se si ha provato da giovani il vento nei capelli e la fatica nelle gambe quando si corre in ritardo cercando di raggiungere il luogo di studio, per tutta la vita rimarrà il ricordo di questa leggerezza che dà una fugace sensazione di libertà. L\’abitudine di mantenersi attivi nel disimpegno delle attività della vita quotidiana riveste un valore preventivo molto più importante della pratica sportiva, perché si mantiene anche nell\’età più avanzata quando il vigore fisico diminuito non permette attività sportive di alto impatto.
In conclusione, cari genitori, tranquilli!!! Favoriamo l\’attività sportiva dei nostri figli! Con un po\’ di applicazione e di sforzo, sperimenteremo risultati accademici formidabili. E non dimentichiamoci di gonfiare bene le ruote delle nostre bici. Tutti a scuola, che si è fatto tardi!